San Girolamo, il grande traduttore della Bibbia dall'ebraico e greco in latino, esortava: «Leggi spesso le divine Scritture; anzi, le tue mani non depongano mai il libro sacro». Ponendosi in ascolto di questo monito, l'Autore propone due percorsi. Nel primo itinerario, all'interno dell'Antico Testamento ebraico, si sono selezionati quei vocaboli che ne sono per importanza la spina dorsale, una sessantina circa. Essi sono proposti nei loro caratteri originari, trascritti per una lettura nel nostro alfabeto e poi ampiamente spiegati, perché esprimono i temi fondamentali del messaggio delle Scritture. Siamo così in sintonia con la voce di Gesù che queste parole le aveva imparate, le conosceva bene e le ripeteva nella liturgia ebraica e nella preghiera personale. Segue poi un altro percorso, all'interno della lingua greca, che ha generato molti nostri vocaboli, anche perché noi siamo eredi di quella cultura, sia nella sua forma classica sia in quella «ellenistica». A quest'ultima appartengono i libri che compongono il Nuovo Testamento. Anche in questo caso si è operata la selezione di una cinquantina dei vocaboli più importanti dal punto di vista del messaggio: una sorta di manuale sintetico della teologia neotestamentaria. Il lettore è condotto per mano a iniziare questa avventura di conoscenza delle lingue originali della Bibbia. Avventura «curiosa», perché la fede è un «prendersi cura» che esige anche un impegno, talora faticoso, di studio e apprendimento. Ma questa gioiosa fatica è propedeutica al dialogo con Dio in Gesù Cristo, sua Parola vivente.
La Parola di Dio ogni giorno 2022 giunge mentre il mondo - sebbene in maniera diversificata - è ancora segnato dalla tragedia della pandemia. È vero comunque che siamo tutti sulla stessa barca e tutti abbiamo bisogno di uscire da questa tragedia abbattutasi sull'intero pianeta. La Parola di Dio ogni giorno, che con l'edizione di quest'anno compie venti anni, durante i quali ha accompagnato i lettori nell'incontro con la Bibbia e con la preghiera, vuole essere un piccolo aiuto per portare nel cuore, ogni giorno, le «ingiurie di molti popoli». È l'umile ambizione de La Parola di Dio ogni giorno 2022: rendere coloro che si lasciano toccare dalla preghiera quotidiana un tempio spirituale piantato in ogni parte del mondo da cui sale ogni giorno ininterrottamente una preghiera universale di invocazione a Dio perché scenda e porti la sua salvezza a tutti.
Come ogni anno, mons. Vincenzo Paglia propone ai lettori un nuovo volume di commenti alle letture di tutto l'anno. Nel solco di una tradizione ormai consolidata, il libro aiuta a vivere alla luce della Parola di Dio ogni giorno dell'anno; commenti che ci aiutano ad alzare i nostri occhi verso il Signore così da cambiare - con la forza della preghiera - il nostro cuore. La Parola di Dio meditata quotidianamente, fissata nella mente e nel cuore, rende forti e sapienti nell'affrontare la vita. La preghiera ci ridona il cuore e lo orienta nuovamente verso il Signore. La cadenza quotidiana di questo dialogo ha un valore inestimabile, è l'espressione di qualcosa che non può essere abbandonato.
In "Anche Dio ride" James Martin ci assicura che Dio vuole che noi sperimentiamo la gioia, coltiviamo il senso dell'umorismo e ridiamo delle assurdità della vita, per non parlare della nostra stessa umanità. Padre Martin invita i credenti a riscoprire l'importanza dell'umorismo e delle risate nella nostra vita quotidiana e ad abbracciare una verità essenziale: la fede conduce alla gioia. Le persone sante sono persone gioiose, dice padre Martin, offrendo innumerevoli esempi di sano umorismo e levità intenzionale nelle storie di eroi biblici ed eroine, e nella vita dei santi e dei grandi maestri spirituali del mondo. Attingendo alla Scrittura, condividendo aneddoti della sua vita da gesuita da oltre venti anni, Martin illustra come la gioia, l'umorismo e le risate ci aiutano a vivere una vita più spirituale, a capire meglio noi stessi e gli altri e apprezzare la presenza di Dio in mezzo a noi.
La metafora del cammino, profondamente biblica, può essere un'efficace proposta nell'educazione dei giovani alla fede, ma anche degli adulti. Pensarsi nomadi, come ci insegnano le figure bibliche prese in considerazione nel volume, è decidere di non vivere nella banalità dell'ovvio, dello scontato. È scegliere di non arroccarsi sulle proprie sicurezze acquisite, è decidere di uscire fuori dagli schemi per vedere con il cuore e con l'anima ciò che è invisibile agli occhi. Mettersi in cammino è conoscersi e accettarsi per quello che si è, costruire un'immagine di sé stessi reale e riconciliata, accettando di lasciarsi guarire dai mille silenzi e incontri che la strada offre. Integrando il dato biblico-spirituale con riflessioni più esistenziali, l'autore fa emergere le domande del nostro cammino e della nostra vita. Ci regala soprattutto preziosi incoraggiamenti nel percorso di ricerca di Dio e della propria felicità: non lasciarsi ingannare dalle apparenze, non arrendersi al fallimento, non avere paura, non fermarsi, non credere che tutto è perduto per sempre.
È necessario togliere dal dialogo con Dio ogni presunzione, tutto ciò che crediamo di aver imparato e di possedere. Dobbiamo entrare nella preghiera come poveri, non come possidenti. Ogni volta che ci presentiamo davanti a Dio, ci presentiamo come assolutamente poveri; credo che, tutte le volte che non lo facciamo, la nostra preghiera ne soffra, diventi più pesante, sia carica di cose che la disturbano. È necessario entrare davanti a Dio veramente in stato di povertà, di spogliazione, di assenza di pretese: Signore, non sono capace di pregare e se tu permetterai che io stia davanti a te in uno stato di aridità, di attesa, ebbene benedirò questa attesa, perché tu sei troppo grande perché io ti possa comprendere. Tu sei l'Immenso, l'Infinito, l'Eterno: come posso io parlare con te? (Carlo Maria Martini)
Com'è possibile fare esperienza del Dio che si è rivelato in Gesù? Questa domanda, che Karl Rahner considerava fondamentale, ritorna oggi di grande attualità. Il mondo occidentale, infatti, da lungo tempo ha messo Dio "ai confini-, relegandolo ai margini della vita e costringendo la fede cristiana all'irrilevanza. Tuttavia, è la stessa rivelazione di Dio che ci situa lungo il confine. In Gesù, Dio si manifesta infatti come Colui che si coinvolge nella vicenda umana, "lasciando" i cieli per varcare la soglia della storia; così, Egli abita il confine tra il divino e l'umano, accogliendo in sé le frontiere più fragili dell'esistenza, spesso segnate dalla povertà e dalla sofferenza. Il presente volume si preoccupa allora di offrire una riflessione iniziale sulla Rivelazione, sugli sviluppi che hanno portato fino al Concilio Vaticano II e sui principali modelli di teologia della rivelazione del Novecento; al contempo, mette a fuoco una "teologia dei confini", che assume una prospettiva ospitale e dialogica rispetto alle sfide del nostro tempo, capace di generare approcci, visioni e pratiche credenti che aprono la via verso il "Dio senza confini" della rivelazione cristiana.
Questo libro racconta di un viaggio fuori dal tempo e dallo spazio, tra effetti speciali e apparizioni inaspettate, un viaggio attraverso il quale Dio (in persona fuma i sigari!) conduce con bonaria sapienza un giovane sacerdote, sveglio, ma un po' saccente (e un tantino sovrappeso). Dio, che in questa pagine appare nelle sembianze di un simpatico e arzillo vecchietto (con tanto di bastone), al semplice schioccare delle dita (è Dio, può!) "teletrasporta" il giovane don Marco: prima in Paradiso, in riva al mare, nella sua chiesa parrocchiale, poi in piazza San Pietro, nella cappella Sistina, negli appartamenti papali, nel Cenacolo di Gerusalemme e da ultimo al momento della Crocifissione, sul Golgota. Ogni cambiamento di scena meraviglia don Marco e crea il contesto idoneo perché ponga a Dio 10 domande, alle quali Lui (in persona!) dà risposte, semplici nella loro invisibile (per chi ha gli occhi accecati dall'orgoglio) ovvietà, e profonde nella loro ineluttabile verità...
Aforismi, citazioni dalla Bibbia e da grandi personaggi della storia che citano a loro volta la Bibbia. Un piccolo libro sul tema dell’amore per ritrovare i frammenti dell’amore nascosti nella vita di ciascuno e spesso sommersi dalle cose e dai bisogni immediati.
Richard Daly ha pubblicato con San Paolo Il piccolo libro della calma di Dio, un successo editoriale giunto alla terza edizione.
"Se da un lato le statistiche ci riportano un numero sempre inferiore di giovanissimi e giovani nelle nostre comunità parrocchiali, dall'altro il desiderio di Dio non sembra essersi spento nel cuore delle nuove generazioni. Che servizio possiamo offrire per favorire questo incontro? Quali modalità possiamo mettere in atto per liberare i giovani dall'idea che il cristianesimo sia un insieme di norme rétro o di liturgie pompose e noiose? Lo diceva già Oscar Romero: "Il cristianesimo non è un insieme di verità in cui occorre credere, di leggi da osservare, di divieti. Così risulta ripugnante. Il cristianesimo è una Persona che mi ha amato così tanto da reclamare il mio amore. Il cristianesimo è Cristo". Partendo da queste sollecitazioni e dagli inviti di papa Francesco ai giovani che cercano Cristo non come idea, ma come esperienza di un incontro possibile, nascono le pagine di questo sussidio, in cui preghiera, riflessione sui "comandamenti, esercizi pratici personali e di gruppo permettono di realizzare un itinerario per i giovani, affinché essi possano davvero trovarsi "a tu per tu con Dio".
In questo volume si cerca di collegare le Scritture bibliche dell'Antico e del Nuovo Testamento con la ricerca filosofica che ha mosso l'intera civiltà occidentale nel corso del Novecento, ponendosi domande relative ai tragici avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale e dell'Olocausto. Figura centrale in questa riflessione è André Neher (1914-1988), autore del capolavoro filosofico L'esilio della parola. Dal silenzio biblico al silenzio di Auschwitz, intellettuale ebreo per nascita e per scelta, dal profilo culturale ricchissimo: studioso di eccezionali competenze bibliche e giudaistiche e allo stesso tempo uomo di grande sensibilità, attento alle questioni filosofiche più urgenti e brucianti che la nostra contemporaneità ha posto e pone sotto i nostri occhi.
L'Amore di Dio danza in mezzo alle nostre ricorrenti meschinità, le sfida, le provoca, le affronta, le vince; sì, le vince con l'arma che Dio solo sa usare: la misericordia senza limiti. Questo è il mistero bello di Dio, che la Bibbia ci presenta e ci svela.